FOCUS – L’Inter è un traguardo, non una meta di passaggio
Nonostante i risultati deludenti ottenuti nelle ultime stagioni, l'Inter resta un punto di arrivo per ogni calciatore e non una meta di passaggio.La stagione è stata ormai archiviata ed in casa nerazzurra si pensa al mercato in vista del prossimo anno. Si ripartirà dalla ricerca del terzo posto e dal ritorno in Europa, purtroppo quella meno nobile. L’assenza dell’Inter dalla massima competizione europea per club sembra pesare ad alcuni elementi in rosa, come ad esempio Handanovic e Brozovic.
Entrambi infatti non hanno nascosto un certo malumore per la mancata qualificazione alla prossima edizione della Champions League ed hanno espresso più o meno velatamente la loro volontà di disputarla. Ambizione legittima, ci mancherebbe altro, ma queste esternazioni ci forniscono un assist perfetto per approfondire una questione troppo spesso messa in secondo piano: il riferimento è al fatto che quotidianamente il tifoso interista deve assistere a dichiarazioni di tesserati, addetti ai lavori o media, che parlando dell’Inter e di quel che rappresenta, delineano un quadro non corrispondente alla realtà e alla storia.
Sembra quasi che la Beneamata sia diventata una meta di passaggio, un trampolino dal quale spiccare il volo verso altri lidi, verso altri club, verso altre ambizioni. Questi anni bui, costellati da fallimenti a ripetizione, dall’assenza dalla Champions e dalla mancanza di veri campioni in rosa, hanno finito per distorcere il significato della parola Inter, relegandola ad un ruolo comprimario, quasi da comparsa.
La realtà però non è questa, o almeno non è così marcata in senso negativo. Nessuno può negare le difficoltà del momento storico che sta attraversando il club di Corso Vittorio Emanuele: sostenere il contrario significherebbe mentire, ma tutto questo non basta. Non basta a trasformare l’Inter in una squadra qualsiasi, in una semplice tappa intermedia nella carriera di un calciatore.
“Essere nerazzurri è un traguardo, un segno di eccellenza. Vi chiedo di urlare forza Inter con passione, ma senza rabbia”
[Giacinto Facchetti]
Indossare la maglia dell’Inter è e resterà sempre un traguardo per ogni bambino che inizia a dare i primi calci ad un pallone: l’Inter resterà sempre un club speciale, un punto di arrivo per ogni calciatore. E questo al di là dei momenti storici, dei traguardi sportivi raggiunti, dei soldi percepiti per segnare un gol o per evitare che lo realizzino gli avversari.
L’Inter ha scritto pagine indelebili nella storia del calcio mondiale e dunque, prima di sbandierare ai quattro venti il proprio malcontento, prima di sembrare quasi dispiaciuti nel continuare a indossare i colori del cielo e della notte, si faccia un passo indietro e ci si fermi per un attimo a riflettere: non c’è stipendio, momento storico o ambizione che possa sostituire la storia.
Gli sceicchi che stanno entrando nel mondo del calcio potranno acquistare i migliori calciatori del mondo, potranno costruire i più bei stadi, dotarsi delle migliori strutture, ma non potranno mai acquistare la storia. Quella va costruita passo dopo passo, vittoria dopo vittoria: l’Inter ha una storia gloriosa che le consente di essere un traguardo per chiunque ne entri a far parte, e non solo una meta di passaggio.