FOCUS – Il trionfo della confusione: serve chiarirsi le idee
La stagione dell'Inter è iniziata con una sconfitta, ma ciò che preoccupa i tifosi è la confusione che traspare nel mondo nerazzurro.Dopo un’estate turbolenta, vissuta all’insegna dell’incertezza, tra malumori e dubbi, la stagione dell’Inter è finalmente iniziata. E’ partita nel modo peggiore possibile, con una brutta prestazione in quel di Verona.
D’altronde era lecito attendersi un avvio di stagione particolarmente complicato: la preparazione estiva infatti è stata perlomeno approssimativa, con Mancini a vestire i panni del separato in casa. Una situazione assolutamente invivibile che non poteva che portare a risultati deludenti. A due settimane dall’inizio del campionato – in modo assolutamente tardivo – la nuova proprietà ha così deciso di separarsi dal tecnico di Jesi, chiamando sulla panchina dell’Inter Frank De Boer.
Il tecnico olandese è dunque chiamato ad affrontare una sfida gigantesca, condita da mille difficoltà, e la situazione che si sta vivendo in casa Inter non è certamente d’aiuto.
La parola chiave che sta accompagnando la Beneamata in questa estate infatti è “confusione“: Ausilio e Bolimbroke hanno il contratto in scadenza, il Presidente, colui che dovrebbe dettare le linee guida della società, è socio di minoranza e destinato ad uscire definitivamente dall’Inter da qui a pochi mesi. La proprietà si trova dall’altra parte del mondo e non ha ancora scelto un proprio referente che possa stare a contatto con la squadra e riferire direttamente in Cina. Non si capisce bene chi prende le decisioni, quanto peso abbiano le idee e i consigli dell’allenatore in sede di campagna acquisti. Insomma sembra tutto all’insegna dell’improvvisazione.
Questo stato confusionale di cui soffre la nostra Inter poi, si rispecchia inevitabilmente sulla costruzione della squadra: a 6 giorni dalla fine della campagna acquisti infatti, la rosa nerazzurra ha ancora molte lacune.
Allo stato attuale Ranocchia è il terzo centrale a disposizione di De Boer, dunque il primo cambio in difesa (avete letto bene, “primo cambio in difesa”). Sugli esterni – complice l’infortunio di Ansaldi – per quanto possa sembrare assurdo, continuano ad imperversare D’Ambrosio e Nagatomo. Erkin è un oggetto misterioso: acquistato per raccogliere l’eredità di Telles, è già stato ritenuto non all’altezza di vestire la maglia dell’Inter, e nei prossimi giorni sarà ceduto. Al momento l’unica “utilità” del suo acquisto è stata quella di occupare un dei due slot disponibili per il tesseramento di un calciatore extracomunitario: un vero capolavoro, c’è poco da aggiungere.
A centrocampo poi la situazione appare tragicomica: per l’ennesima stagione consecutiva ci ritroviamo con Medel perno centrale. Si tratta chiaramente di una sorta di accanimento terapeutico, ma d’altronde, a chi fa notare che il cileno in quel ruolo non è adeguato, viene risposto che “non si deve necessariamente giocare con il regista“. Vero, verissimo, ma tra Medel e Pirlo ci sono tantissime vie di mezzo e l’Inter dovrebbe essere in grado di pescare proprio tra queste.
Tra i vari reparti forse quello più completo sembra essere l’attacco e, in barba a qualsiasi logica, la società vorrebbe rinforzarlo con l’acquisto di Gabigol. Nessuno mette in dubbio le qualità del giovane attaccante brasiliano, ma le priorità dovrebbero essere altre.
Domani in Italia arriveranno Thohir e soprattutto Zheng: la speranza è che con l’arrivo della proprietà si possa fare un pò di chiarezza, cercando di completare la rosa nel modo migliore possibile. Dal primo settembre poi la patata bollente passerà nelle mani del solo De Boer ed il tecnico olandese dovrà ispirarsi al famoso film italiano: “Io speriamo che me la cavo”.