OCCHI SULL’AVVERSARIO – Le difficoltà, l’ipotesi tridente e CR7 a caccia di record: la Juventus in cinque punti
Questa sera il big match in un Allianz Stadium desertoJuventus-Inter L’attesa è stata lunga, ma finalmente ci siamo: è il giorno del derby d’Italia, con Juventus ed Inter che questa sera saranno di fronte nella sfida che si disputerà in un Allianz Stadium deserto a causa delle misure prese per contenere la diffusione del Coronavirus. Sarri contro Conte, in una gara che potrebbe rivelarsi decisiva in una corsa scudetto ancora apertissima. Di seguito la presentazione dei bianconeri in cinque punti.
STATO DI FORMA
Se dovessimo voltare lo sguardo indietro alle scorse settimane, la Juventus parrebbe ben distante dall’essere quella squadra schiacciasassi che ha dominato le ultime stagioni di Serie A. L’ultima partita giocata dalla formazione bianconera, prima che l’emergenza imponesse lo stop ai campionati, è stata nell’andata degli ottavi di finale di Champions League contro il Lione. Gli uomini di Maurizio Sarri sono tornati dalla terra francese con una sconfitta ce ha messo a nudo tutte le fragilità della vecchia signora.
Anche in campionato il percorso non sempre è stato lineare, e nell’ultimo mese sono arrivate due sconfitte pesanti. La prima contro una storica rivale come il Napoli, uscito vittorioso al San Paolo nel finale di gennaio, la seconda contro il pur ottimo Hellas Verona che allenato da Ivan Juric sta da tempo dando filo da torcere alle grandi. Nel mezzo anche il non convincente pareggio contro il Milan in Coppa Italia, raggiunto solo nel finale di gara grazie ad un calcio di rigore realizzato da Cristiano Ronaldo.
Ovviamente la squadra di Sarri sa di non potersi permettere ulteriori passi falsi, e nel derby d’Italia darà il massimo per allontanare una pericolosa rivale nella lotta scudetto. Lukaku e compagni, però, lo sanno bene: in partite del genere, del resto, le motivazioni si trovano da sole.
L’UOMO PIU’ PERICOLOSO
Probabilmente non necessita nemmeno di presentazioni, perché se la formazione bianconera nelle ultime settimane sta reggendo nonostante le numerose difficoltà molto deriva anche dalle prestazioni del suo uomo più talentuoso, ovvero Cristiano Ronaldo. Il portoghese ha di fatto preso i suoi sulle spalle, portando fuori dai guai la Juventus a suon di gol. Del resto il club guidato dagli Agnelli ha scelto di investire per portarlo a Torino soprattutto per questo motivo: questa sera sarà sfida con l’altro grande bomber dell’incontro, Romelu Lukaku.
Ma guidando i suoi, CR7 sta andando anche a caccia di record da battere nel nostro campionato. Nella scorsa giornata, infatti, il portoghese ha eguagliato il numero di gare consecutive nel quale è andato in gol in Serie A, primato fino ad ora detenuto da Fabio Quagliarella e Gabriel Batistuta. Questo pur considerando una partita d’assenza, dato che contro il Brescia è restato a riposo: stasera l’opportunità per stabilire un altro primato nella sua carriera. Alla retroguardia nerazzurra il compito di impedirlo.
L’OPZIONE TRIDENTE
Tridente delle meraviglie sì o tridente delle meraviglie no? Il dibattito in casa bianconera ha animato tutta la stagione. Prima bollato come fantasticheria da bar dal tecnico Maurizio Sarri, probabilmente mai pienamente convinto da questa possibilità, poi con il tempo progressivamente utilizzato in diversi spezzoni di partita. Le perplessità di Sarri hanno riguardato principalmente l’equilibrio della sua squadra con questo schieramento, dato che a detta dell’allenatore toscano i bianconeri sarebbero troppo sbilanciati in avanti.
Difficile sapere, dunque, se nel derby d’Italia sarà tridente delle meraviglie, con Paulo Dybala insieme a Gonzalo Higuain e Cristiano Ronaldo nel 4-3-1-2. Se non dovesse scegliere questa opzione, resta viva l’ipotesi del 4-3-3, con l’inserimento di quel Douglas Costa troppo spesso tenuto da parte causa infortuni.
JUVE, EMERGENZA CENTROCAMPO
La linea mediana del campo è sempre stata al centro delle squadre allenate da Maurizio Sarri, bravo nel valorizzare i suoi centrocampisti. Paradossalmente le maggiori difficoltà della Juventus paiono concentrate proprio in questa zona del terreno di gioco, dato che i calciatori bianconeri non sembrano in grado di ingranare al meglio per recepire le disposizioni del tecnico toscano.
Miralem Pjanic, nelle scorse stagioni punta di diamante ed arma in più della Juventus, né è forse l’esempio più lampante. Quando l’allenatore ex Napoli è sbarcato a Torino si è parlato molto della possibile valorizzazione del bosniaco, teoricamente il profilo ideale per il tipo di gioco messo in campo da Sarri. Il centrocampista, però, è sempre apparso la copia sbiadita di quel talento in grado di illuminare la Serie A nelle scorse stagioni, spesso mostrandosi privo di grinta e motivazioni.
Poi c’è il discorso relativo ai due nuovi acquisti della squadra bianconera, ovvero Rabiot e Ramsey, che hanno alternato periodi bui a sprazzi di classe, mostrando soprattutto diverse difficoltà nell’ambientarsi al nostro campionato.
SARRI, PANCHINA IN BILICO?
Abbiamo parlato sopra delle numerose difficoltà incontrate in quest’inizio di stagione dalla Juventus, che in estate ha dovuto affrontare un cambio drastico. La filosofia calcistica ed utilitarsitica di Massimiliano Allegri è stata sostituita dalla ricerca del bel gioco targato Maurizio Sarri. Per ora la ricetta non sembra dare i risultati previsti, perché se da un lato è pur vero che la squadra bianconera sia sempre rimasta nelle posizioni di vertice della classifica, ha mostrato fragilità evidenti.
Forse dire che la panchina di Sarri sia in bilico è esagerato, ma senza dubbio le prestazioni poco convincenti hanno accresciuto il malumore in quel di Vinovo. Tutto questo è stato poi amplificato dallo stop europeo contro il Lione, in quella coppa che è probabilmente il principale obiettivo della Juventus.
Le prossime settimane saranno decisive, perché al tecnico non sono concessi ulteriori passi falsi. La panchina ora forse non è in bilico, ma presto potrebbe diventarlo.
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