Eder: “Prometto di dare il massimo! Derby? Bisogna vincere, non importa chi segna”
A margine della conferenza stampa avvenuta quest’oggi ad Appiano, Eder ha rilasciato ulteriori dichiarazioni al giornalista Roberto Scarpini di Inter Channel. Queste le parole dell’ultimo arrivato in casa nerazzurra riportate da FcInter1908: “Conferenza? “E’ andata bene, sono felice di essere arrivato in una società così importante, sono felice, spero di dare sempre il massimo e […]A margine della conferenza stampa avvenuta quest’oggi ad Appiano, Eder ha rilasciato ulteriori dichiarazioni al giornalista Roberto Scarpini di Inter Channel.
Queste le parole dell’ultimo arrivato in casa nerazzurra riportate da FcInter1908:
“Conferenza? “E’ andata bene, sono felice di essere arrivato in una società così importante, sono felice, spero di dare sempre il massimo e far bene con una maglia così importante”.
Eder? “E’ proprio il mio nome, il cognome è Martins”.
Soprannome? “Tutti mi chiamano solo Eder”.
Voglia di fare? “Dico sempre che è meglio una prestazione importante. La mia promessa è quella di dare sempre il 100% in campo, è il minimo che possiamo fare”.
Gol al derby? “Non è importante chi segna, importa che qualcuno la butti dentro. Ho vissuto i derby alla Samp, so quanto sono importanti. Sono partite da vincere, non importa chi segna”.
Tifosi? “Li ringrazio, ho ricevuto tanti messaggi sui social in questi giorni, mi ha fatto molto piacere. In 11 anni qui ho conosciuto la storia dell’Inter, i suoi successi, sono molto orgoglioso di essere qui a 29 anni, dopo tanta gavetta e sacrifici. Sono molto orgoglioso”.
23 numero pesante? “L’ho avuto alla Samp, ho chiesto il permesso a Ranocchia e mi ha detto di sì, lo ha avuto anche Materazzi e devo onorarlo. Mi piace tanto come numero. Spero mi porti bene come alla Samp”.
Brasiliani? “Ronaldo è il mio idolo, ero ragazzino quando è arrivato qui, ricordo le sue giocate, ho visto i grandi campioni vestire questa maglia. E’ normale che c’è la responsabilità e quindi il minimo che puoi fare è andare in campo dando il 100%”.
Allenamento? “Bene, conoscevo qualche ragazzo, Berni, i brasiliani. Mi sono trovato subito bene”.