Punto mercato – La strategia per gennaio e i piani per giugno: approcci molto diversi
Gennaio si avvicina e lo scenario sul mercato, in casa Inter, appare abbastanza chiaro, con una netta distinzione nell'approccio alle prossime due sessioni di calciomercatoMERCATO INVERNALE
CESSIONI – Come già anticipato, il problema principale di Piero Ausilio durante la sessione invernale – che potrebbe essere il banco di prova per decidere sulla sua riconferma e sul conseguente rinnovo – sarà lo sfoltimento della rosa, con troppi elementi ai margini della squadra e dunque un monte ingaggi che può decisamente calare.
Cominciando dalla difesa, il più papabile tra i partenti è Davide Santon, passato da primo terzino nelle gerarchie di de Boer ad ultimo in quelle di Stefano Pioli, mentre potrebbe avere mercato anche Andreolli, appena tornato dopo il lunghissimo infortunio, ma che potrebbe risentire dell’impiego di Medel come centrale di difesa, al suo rientro. Se invece il cileno dovesse tornare ad essere impiegato come centrocampista, l’uscita di un centrale difensivo potrebbe non essere contemplata. Infine, Senna Miangue, dopo qualche buonissima indicazione nelle sue prime presenze, potrebbe essere prestato a una squadra belga, tra Anderlecht, Standard Liegi e Club Brugge.
Per quanto riguarda il centrocampo, la conferenza odierna di Stefano Pioli potrebbe aver diminuito le probabilità di addio per Felipe Melo, sottolineandone l’unicità per caratteristiche, in assenza di Medel. Se dovesse essere acquistato un centrocampista del profilo tattico simile a quello del brasiliano, allora le carte in tavola potrebbero cambiare. Diverso invece il discorso per Geoffrey Kondogbia, su cui pesano l’alta valutazione a bilancio e una mancanza di certezze inspiegabile, viste le premesse e – appunto – il prezzo di acquisto. In caso di offerta allettante, potrebbe essere ceduto, con Valencia e Olympique Marsiglia tra le principali candidate ad accoglierlo. Su Marcelo Brozović, passibile di nuovo assalto da parte del Chelsea dopo la cessione di Oscar, pende la clausola per l’estero da 50 milioni di euro, mentre Banega è monitorato da Everton e Roma, ma occorre vedere come muterà il suo impiego da parte di Pioli, perché le panchine recenti non possono certo incarnare una bocciatura così prematura. Per Assane Gnoukouri, infine, potrebbe prospettarsi un prestito alla ricerca della continuità, con diversi club di Serie A sull’attenti.
In attacco il sovraffollamento è ancora maggiore, con Jonathan Biabiany e Stevan Jovetić tra i più ai margini. Il primo ha meno mercato, ma potrebbe trovarsi una sistemazione tra una piccola di Serie A o emigrando in Cina, mentre il montenegrino piace a Prandelli per il suo Valencia ma anche al Milan e alla Fiorentina soprattutto, la più insistente nel provare ad ingaggiarlo già la scorsa estate. Anche Éder potrebbe essere tentato da qualche proposta milionaria cinese, ma la sua posizione nelle gerarchie del mister è nettamente migliore e non è detto che Pioli non si opponga, in assenza di rimpiazzo. Il discorso Gabigol, invece, che tiene banco in casa Inter da tempo, è molto complicato: molto diranno le prossime due gare che, se offriranno altri 180 minuti di panchina al brasiliano, confermeranno l’ipotesi prestito, ma la destinazione dovrebbe essere europea e non un ritorno in Brasile.
ACQUISTI – A quanto pare, a gennaio si dovrebbe assistere ad un solo innesto, ossia quello di un centrocampista difensivo, che avverrebbe però soltanto in caso di cessioni in quel ruolo. I nomi al vaglio della società sono tanti e occorrerà anche capire la quadratura definitiva che Pioli darà alla squadra. Per fare un esempio, Gagliardini dell’Atalanta è uno dei profili seguiti dalla società, ottimo anche perché in grado di giocare sia da interno di centrocampo sia davanti alla difesa e dunque molto duttile. Diverso il discorso per Kessiè, perché prezzo e concorrenza sono più alti e tra gli interessati più agguerriti ci sono Juventus e Napoli. Al tecnico italiano piaccono anche Lassana Diarra, John Obi Mikel e Milan Badelj, ma non si escludono assolutamente sorprese, con Rincon defilato per via di un ruolo più da incontrista e del forte interesse della Roma.