13 Gennaio 2017

Qui casa Gagliardini: dagli inizi ad oggi, ecco la storia del nuovo talento nerazzurro

Viaggio al centro del mondo Gagliardini: gli inizi, la famiglia e le speranze

Non esiste campione che non sia anche un grande uomo. Roberto Gagliardini ha solo 22 anni e forse uomo ancora non lo è, ma le basi per diventarlo ci sono tutte. La Gazzetta dello Sport è andata a trovare la sua famiglia, nel piccolo paese di Dalmine, in provincia di Bergamo, con la quale ha ricostruito tutta la sua storia, fatta di lavoro e sacrifici ma anche aneddoti e simpatiche curiosità:

GLI INIZI – “Dai 7 ai 18 anni il triangolo era casa, scuola e Zingonia, il centro sportivo che dista 8 chilometri. «Ricordiamo la prima borsa dell’Atalanta – raccontano i genitori passandosi di mano le fotografie –. Lui era così piccolo e la borsa così grande che ci stava dentro rannicchiato». Unire questo ricordo con i 188 centimetri attuali di Gagliardini fa sorridere. «Eppure il suo sviluppo è stato lento – ricorda Alessandro che raccoglie ogni articolo di giornale e che tiene la statistica di peso e altezza dei figli – vissuto anche sotto peso e con un po’ di mal di schiena. A 14 anni era alto uno e 63, in meno di 12 mesi prese 10 centimetri». Numeri che non hanno rallentato la sua crescita calcistica visto che giocava sempre con chi aveva due anni in più”.

LA PAURA – “Si emozionano ricordando il trauma cranico che subì Roberto il 22 settembre del 2015 a Lanciano con il Vicenza. «Fu sconvolgente – scappa una lacrima alla la mamma – perché seguivamo la gara in tv e per 30’ restammo in silenzio in casa ad aspettare notizie dall’ospedale. Poi squillò il telefono, era lui: “Mamma sto bene”. Piansi, di gioia»”. 

REGOLE – “Roberto si è trasferito da qualche tempo in un piccolo paese, lontano solo pochi chilometri dalla casa dei genitori, con la fidanzata Nicole. La quale ha impostato alcune regole fissate su un foglio: «Se lo apri, chiudilo; se lo usi, rimetti a posto; se lo sporchi, puliscilo; se bagni, asciugalo; se sbagli, chiedi scusa; se parti o torni, saluta; se qualcuno è triste, fai un sorriso»”.

DISTRATTO – “A voler trovargli un difetto, la madre confessa che qualche volta ha la testa tra le nuvole: “Una volta uscendo in retro con l’auto dallo scivolo del garage non si è accorto che si stava chiudendo il cancello: lo ha sfondato”.

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