La delusione Forlan, l’impalpabile Podolski e il fantasma Gabigol: quando il mercato di gennaio si rivela… un flop!

Oggi, 1 gennaio 2020, è ufficialmente iniziato un nuovo decennio. Si è appena concluso un decennio iniziato alla grande dall'Inter, con la vittoria dello storico Triplete con Josè Mourinho al comando della squadra, ma che successivamente ha visto un rapido declino dell'Inter, che per 6 anni non ha più sentito la musica della Champions League a San Siro, tornando nell'Europa dei grandi solo nelle ultime due stagioni. In questi anni sono tanti i giocatori passati in nerazzurro, calciatori arrivati in pompa magna che però non hanno rispettato le attese, non reggendo la pressione del pubblico di San Siro e di una maglia prestigiosa come quella della Beneamata. Ecco la Top 10 degli acquisti flop dell'Inter dal 2010 al 2019: 1° Diego Forlan Dopo la cessione di Eto'o all'Anzhi Makhachkala avvenuta nel 2011, l'Inter rimpiazza il camerunense con un altro colpo da 90: Diego Forlan, fresco vincitore della Coppa America con il suo Uruguay e vincitore solo un anno prima di Scarpa d'oro e Pallone d'oro dei Mondiali in Sudafrica. L'Inter lo paga solo 5 milioni all'Atletico Madrid, i tifosi nerazzurri accolgono con entusiasmo il Cacha, ma l'acquisto si rivela un vero e proprio flop. Parte bene esordendo con un gol al Palermo nella gara persa 4-3 dai nerazzurri, ma quello e il gol al Catania siglato a marzo restano gli unici due squilli di una stagione a dir poco deludente. Nel mezzo, tante prestazioni deludenti, tanti infortuni e tanta panchina. Emblematica la partita con l'Atalanta del 18 marzo 2012, in cui l'attaccante uruguagio si rifiuta di entrare in campo a pochi minuti dal termine del match dopo essere stato chiamato dal tecnico Ranieri, che in conferenza difenderà poi il calciatore dicendo che non se l'è sentita di giocare sulla fascia. Dopo una sola stagione in nerazzurro lascia il club meneghino per tentare una nuova esperienza in Brasile, all'Internacional. 2° Alvaro Pereira A pochi giorni dalla scadenza della sessione di calciomercato estiva del 2012, l'Inter ufficializza l'acquisto di Alvaro Pereira dal Porto. Il costo dell'affare è di poco superiore ai dieci milioni, una cifra non da poco per una società con gravi problemi di bilancio e appena entrata in quello che si rivelerà un lungo ciclo di crisi sia in termini economici che sportivi. Nonostante l'esborso però, il terzino sinistro uruguayano si dimostra non all'altezza e diventa presto bersaglio delle critiche dei tifosi. Al suo primo anno, sotto la guida di Stramaccioni, a causa dei numerosissimi infortuni riesce comunque a trovare un discreto spazio, ma con l'arrivo di Mazzarri (un tecnico a cui, sulla carta, avrebbe potuto fare molto comodo) gli vengono preferiti Nagatomo e Jonathan e torna a fare panchina finchè, a gennaio, la società lo cede al San Paolo. 3° Nemanja Vidic Acquistando Vidic, la dirigenza nerazzurra era convinta di fare affidamento su una certezza: con oltre duecento presenze, cinque Premier League e una Champions League vinta con la maglia del Manchester United il difensore serbo, per quanto ormai non più nel suo prime, sarebbe potuto diventare sicuramente un elemento portante della difesa nerazzurra. Non sarà però così: tra problemi fisici e prestazioni non esaltanti Vidic colleziona solo una ventina di presenze in Serie A e a fine stagione va incontro a un grave problema alla schiena che costringe l'Inter a metterlo fuori rosa e lui a ritirarsi al termine della lunga degenza. 4° Hernanes Dopo 4 anni stagioni giocate ad alti livelli in Serie A con la maglia della Lazio, il 31 gennaio 2014, proprio sul gong di mercato, l'Inter acquista Hernanes, pagandolo al club di Lotito una cifra vicina ai 18 milioni di euro tra parte fissa e bonus. Il Profeta è il primo grande colpo di mercato da parte della nuova Inter targata Erick Thohir, il magnate indonesiano che in quell'anno ha acquistato il club di Massimo Moratti. Complice anche un momento storico a dir poco complicato per l'Inter, Hernanes con la maglia del club nerazzurro è un lontano parente di quello ammirato con la maglia biancoceleste negli anni precedenti, e le sue prestazioni hanno più ombre che luci. Le più belle partite del Profeta con il club milanese il fato vuole che saranno proprio contro la sua Lazio, a cui segna una rete il 10 maggio 2014, replicando con una doppietta (l'unica con la maglia nerazzurra) l'anno successivo. Con l'addio di Mazzarri sulla panchina dell'Inter e il conseguente arrivo di Roberto Mancini, Hernanes viene alternato spesso con Kovacic, e dopo solo un anno e mezzo viene ceduto ai rivali di sempre della Juventus, per 9 milioni di euro più 2 di bonus. 5° Geoffrey Kondogbia L'approdo a Milano di Kondogbia viene accolto da grandi manifestazioni di gioia da parte dei tifosi nerazzurri: sborsando 36 milioni l'Inter ha vinto un testa a testa tiratissimo con il Milan e si è aggiudicata uno dei talenti in ascesa dell'incredibilmente prolifico calcio francese, un centrocampista fisico e muscolare che sembra a molti la risposta perfetta all'allora juventino Pogba (come ci ricorda il coro con cui la folla in festa accoglie il giocatore appena arrivato a Milano per sostenere le visite mediche). Kondogbia passa due stagioni in maglia nerazzurra, in cui, aldilà di alcuni rari sprazzi di talento, non riesce in definitiva a reggere la pressione dell'ambiente e dimostrarsi all'altezza delle aspettative. Ai tifosi dell'Inter lascia dunque il ricordo di un centrocampista impacciato, sempre pronto a sbagliare giocate banali o a prendere decisioni sbagliate. 6° Xherdan Shaqiri Dopo l'arrivo di Roberto Mancini sulla panchina dell'Inter nel novembre del 2014, Xherdan Shaqiri è il grande regalo che Thohir fa al nuovo tecnico nella successiva finestra invernale di calciomercato. Acquistato con la formula del prestito con obbligo di riscatto per 15 milioni al Bayern Monaco, l'esterno svizzero viene accolto da una folla numerosa al suo arrivo a Malpensa. Giovane e talentuoso, con il suo arrivo i tifosi nerazzurri sognano di aver messo a segno il grande colpo, ma le cose vanno diversamente. L'inizio è promettente, Shaqiri sembra inserirsi bene nello scacchiere nerazzurro, dopo l'esordio con l'Empoli segna quattro giorni dopo in Coppa Italia contro la Sampdoria in Coppa Italia, ripetendosi il mese dopo in campionato e in Europa League. Poi il nulla: il suo rendimento cala e dopo poche partite perde anche il posto da titolare, finendo ai margini della rosa nerazzurra. Dopo un solo semestre all'Inter viene ceduto allo Stoke City. 7° Lucas Podolski Insieme a Shaqiri, nel gennaio del 2015 arriva a rinforzare l'Inter anche l'esperto attaccante dell'Arsenal Lucas Podolski, fresco vincitore del Mondiale in Brasile 2014 con la sua Germania. Arrivato in prestito oneroso, il debutto contro la Juventus nel giorno della Befana è incoraggiante: entrato nel secondo tempo con i bianconeri in vantaggio, i nerazzurri cambiano volto con l'ingresso del tedesco e trovano il pareggio con Icardi. Ma nel semestre nerazzurro Podolski gioca spesso sottotono, mostrando solo a sprazzi il suo talento e finendo in panchina nell'ultima parte di stagione, concludendo la stagione con una sola rete all'attivo nella gara vinta 1-2 in casa dell'Udinese e tre assist. Dopo l'esperienza in nerazzurro, viene ceduto al Galatasaray, ripartendo dal campionato turco. 8° Stevan Jovetic Dopo una lunga trattativa con il Manchester City, nell'estate 2015 Stevan Jovetic approda all'Inter per 15 milioni di euro, tornando così nel campionato che lo ha visto diventare grande con la maglia della Fiorentina. L'inizio è da urlo: segna il gol vittoria contro l'Atalanta (1-0) al debutto, ripetendosi la settimana successiva con una doppietta al Carpi. Dopo il buon inizio però incappa in un periodo nero, in cui non riesce a trovare la via della rete e fornendo prestazioni spesso al di sotto della sufficienza. Il primo anno nonostante il suo rendimento sia al di sotto delle aspettative viene schierato quasi sempre in campo dal tecnico Mancini, che cerca di ritrovarlo, ma la stagione successiva con l'arrivo di De Boer le cose cambiano, e il montenegrino non viene inserito nella rosa per l'Europa League. Relegato ai margini della rosa anche con Pioli, nel gennaio 2017 viene ceduto al Siviglia, che lo acquista in prestito con diritto di riscatto. Tornato all'Inter l'estate successiva a causa del mancato riscatto da parte del club iberico, dopo un ottimo precampionato in nerazzurro viene ceduto a titolo definitivo al Monaco, per 11 milioni di euro. 9° Joao Mario Joao Mario arriva all'Inter nell'agosto del 2016 per 40 milioni di euro più 5 di bonus, cifra che fa di lui in quel momento il secondo acquisto più oneroso della storia del club dopo Vieri. I milioni spesi e le ottime prestazioni appena messe in mostra nell'Europeo vinto con la maglia del Portogallo contribuiscono a creare grande attesa presso i tifosi nerazzurri, ma il campo smentisce presto le aspettative di molti. In un'Inter in crisi che passa più volte da un allenatore all'altro il centrocampista portoghese fallisce nel compito di diventare uno dei punti di riferimento della squadra, mostrandosi spesso troppo compassato e inadatto a un calcio pragmatico e rigido come quello italiano. Con Spalletti non trova quasi mai spazio, e quando lo fa il suo atteggiamento in campo lo porta spesso e volentieri nel mirino di critiche e fischi della tifoseria. Dopo sei mesi mediocri in prestito al West Ham torna a disposizione del tecnico toscano, che gli concede dello spazio più per fare di necessità virtù di fronte alle lacune del reparto che per altro. Trasferitosi in prestito alla Lokomotiv Mosca all'inizio di questa stagione, l'ex numero dieci dell'Inter sembra aver finalmente trovato una propria dimensione, facendo ben sperare la dirigenza nerazzurra in vista del possibile esercizio del diritto di riscatto da parte del club russo. 10° Gabriel Barbosa (Gabigol) Gabigol viene acquistato dall'Inter nell'estate del 2016 per una cifra superiore ai 30 milioni e da subito viene accolto dalla stampa e dall'ambiente come il nuovo fenomeno brasiliano che risolleverà le sorti di un'Inter ormai lontana dai suo tempi migliori. La società contribuisce alla costruzione di questo clima con una presentazione in pompa magna all'auditorium Pirelli, che per dichiarazioni e immaginario proposto richiama volutamente quella del Fenomeno con la F maiuscola. Quello che si materializza nel corso della stagione però è uno scenario molto diverso da quello che, a quel punto, in molti si sarebbero aspettati: l'Inter vive una delle peggiori stagioni in assoluto dell'ultimo decennio e di tutti e tre gli allenatori che si succederanno alla guida della squadra (De Boer, Pioli e Vecchi) nessuno dà fiducia al giocatore, che in tutta la durata del campionato collezionerà solo dieci scampoli di partita conditi da un solo gol, contro il Bologna. Al termine della stagione comincia la lunga trafila di prestiti che vedranno protagonista il giocatore, che deluderà ancora una volta le aspettative al Benfica per poi fare ritorno in Brasile e tornare a mettere in mostra ottime prestazioni con le maglie di Santos e Flamengo. Sfida la redazione di PassioneInter.com su Magic: crea la tua fanta squadra con i tuoi campioni preferiti e diventa il migliore fantacalcista d'Italia solo con La Gazzetta dello Sport. 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Simone Tortoriello - Autore

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Simone Tortoriello
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